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La scuola ai tempi del Covid

La scuola ai tempi del Covid/Il dibattito. La studentessa di Cosenza Alessia Domma: “Guardavamo le stelle ….. ”

 
images La scuola ai tempi del Covid/Il dibattito. La studentessa di Cosenza Alessia Domma: “Guardavamo le stelle ….. ”  di ALESSIA DOMMA*

In un contesto tempestoso e repentino, la pandemia Covid-19 ha messo in rilievo la migliore faccia della scuola italiana, senza nascondere il lato meno fotogenico. Dopo anni di dibattito sulle opportunità dell’e-learning, determinante  è stato il senso di responsabilità, con l’attuazione  altrettanto repentina della DAD, a salvaguardia del ruolo sociale e educativo, lasciando intatta la funzione di presidio civile che la scuola ha.  E’ stato imperativo rispondere alla necessità di “non mancare” con chat, mail e video-lezione, seguendo  noi studenti e raggiungendo l’obiettivo di portare avanti il percorso formativo intrapreso. Si è delineata  una visibilità non usuale, con effetto megafono, nel riflesso dei monitor, degli schermi, nei click delle tastiere, correndo sui fili dell’HD. Ma, senza perdersi d’animo, la scuola ha registrato il cambiamento  realizzando lo straordinario ossimoro: rassicurante ambiente classe/connessione; fare scuola/ non a scuola; vicinanza/distanza e questo perché ha fatto “comunità”, mantenendo il senso di appartenenza.

Nei giorni della Quarantena ci cercavamo con Skype, ci accomunavano le reti e le stelle, perché ci consentivano lo sguardo sul mondo e  quel bellissimo “starci accanto” con le stesse paure, preghiere e speranze. Certo, più in concreto,  con la DAD noi studenti  stiamo vivendo il vantaggio del segmentare le lezioni in più step, dei risultati immediati dei momenti in cui testare per  calibrare i nostri passi, continuando a spaziare nell’oceano informatico della multiforme ricerca per costruire itinerari  nel rispondere a  interrogativi del tipo: “Il contesto geo-politico del Jobs Act”. La condivisione testuale, poi, consente la produzione a quattro e più mani, cosa  che gli artigiani della scuola già facevano, ma realizzabile, a distanza,  in modo simultaneo solo grazie alla tecnologia.

Ecco, allora è il tempo il fattore davvero sovrastante! E’ il tempo per sconfiggere il virus con una medicina efficace, il tempo in cui regge la connessione, il tempo delle nostre giornate dilatate perché tutte uguali davanti a computer e Smartphone,  ma anche  in un altro senso. In una dimensione giovanile in cui le relazioni, la comunicazione, la socialità sono state giocate prevalentemente nel  mondo del social network, il virus ci ha  tolto  la vicinanza reale, ha affermato la freddezza  della distanza. Ebbene, stiamo  apprezzando il tempo della “corrispondenza immediata e reciproca”, che ci è sfuggito. La scuola è l’antidoto perché rimane “comunità” e  porta con sé quel tempo “segreto, negato, …. in fondo sognato e che  bisognava sognare”.

 *IVB SIA – IIS Pezzullo-Quasimodo-Serra